IT:Trento

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Italia IT trento-g3.jpg IT trento-ms5.jpg
Trentino-Alto Adige
Trento (TN)
Territorio Val d'Adige

Stemma

IT: d'argento, all'aquila spiegata di nero, rostrata, armata e munita sulle ali di due gambi trifogliati d'oro, linguata e cosparsa di fiammelle di rosso. Ornamenti esteriori da Città; (DCG 06/05/1930)

D.C.G. 06/05/1930

vecchio stemma

Q:fis94: Das heutige Wappen der Stadt ist ein einköpfiger, schwarzer, rothgeflammter Adler mit goldenen Waffen und den bekannten goldenen "Kleestengeln" in Silber.

Gonfalone (a foggia di bandiera) come approvato 1930

IT: gonfalone a forma di bandiera: il drappo interzato in fascia di giallo, celeste e giallo, il celeste caricato dello stemma sopradescritto, l'asta ricoperta di velluto azzurro, cravatta e nastri tricolorati dai colori nazionali. (DCG 06/05/1930)

l'Archivio storico del Comune di Trento conserva un fascicolo riguardante lo stemma civico e la bandiera. (ACTn.3.8-VI a b.1928). Lo stemma e la bandiera furono adottate dal nostro Comune a partire dal 1930 come si vede da una dichiarazione del Capo del Governo del Regno d'Italia quale Presidente della Consulta Araldica, firmata da Benito Mussolini in quell'anno.
Invio in allegato le riproduzioni della dichiarazione del 1930 e una relazione esplicativa che ne traccia la storia, tratte dal fascicolo da noi conservato.

(informazione dall'Archivio Comunale di Trento tramite e-mail, 17/03/2022)

Torri (1963) Gli stemmi e i gonfaloni delle Provincie e dei Comuni italiani

IT: A forma di bandiera, interzato in fascia di giallo, celeste e giallo, il celeste caricato dello stemma civico, l'asta ricoperta di velluto azzurro, cravatta e nastri tricolorati dai colori nazionali.

Gonfalone (tre merli al bilico)

Fotografie dal WWW

Gonfalone (quattro merli al bilico)

Fotografie dal WWW

Adunata Alpini 2018 a Trento

Malga Zonta

(retro)

Grafiche dal WWW

Gonfalone (strisce)

Grafiche dal WWW

Bandiera

Fotografie proprie

Fotografie dal WWW

Bandiera storica

Gerola, G (1920) La bandiera di Trento

Relazione dalla Biblioteca Comunale, 14/07/1928

(...) L'origine della bandiera di Trento è recente e deve appartenere al periere nel quale, soppresso il Principato, sovviceva più vitale il Comune trentino.
Assai verosimilmente essa fu assunta dal podestà Benedetto Giovanelli, al quale si deve pure il tentativo d'introdurre un novo stemma cittadino.
Ma conviene distinguere due tipi diversi della bandiera stessa.
Quella dopo la guerra passata all'Armeria di Torino era di seta a tre fascie orizzontali, celeste la centrale e gialle le laterali, recante sul telo di mezzo l'aquila trentina trapuntata in oro. Se questa su può, come pare, identificare con quella inviata nel 1846 da Venezia per la banda civica dalla signora Orsola Brandel nata contessa Consolati, e poi dal Comune ritirata (1852) probabilmente per servirsene lui stesso, si dovrebbe credere fosse il tipo ufficiale.
Ma gli altri vessilli trentini mostrano invece la notissima variante a due sole fascie, gialla e azzurra. Pare che il prototipo sia la bandiera serica eseguita nel novembre 1866 per gli studenti trentini all'Università di Padova, ed ora custodita in Municipio: la fascia gialla sta sopra, di stto l'altra, d'un celeste assai pallido a fine di non parer nero.
L'aquila, ricamanta attraverso la porzione centrale, è ridotta parimenti ai colori d'una tortorella per evitare il giallo e nero.
Di poi gli esemplari aumentano, e si vede invertita la disposizione dei colori, cioè l'azzurro sopra e il giallo sotto: l'aquila è per lo più tralasicata.
Si nota, nel rappresentar la bandiera trentina una certa anarchia.
Più del poco sin qui detto non si sa. La data precisa dell'origine della nostra bandiera e il motivo della scelta dei due colori, di cui non si conosce lo scopo, sono ignoti; ma c'è un fondato sospetto che la bandiera di Trento altro non sia in origine che una variante di quellea giallo-nera.
Qualunque ne sia l'origine, ormai essa bandiera è usata da molt'anni e fu il nostro simbolo glorioso, durante i lunghi anni della servitù, nella lotta per la difesa nazionale che preparò la redenzione. Ma conservandola bisogna dedeterminarne in via definitiva i singoli particolari.
Preferibile è il tipo a tre fascie perchè, sebbene assai meno diffuso, esso, allo stato presente delle nostre cognizioni è il più antico e, presentando una forma più complicata, si presta meno ad esser confuso con altre bandiere anche nel caso che sia usato senza l'aquila.
Quanto all'aquila stessa, anzichè ricamarla direttamente sull'azzurro, la si includa entro il legittimo scudo bianco, collocato nel centro del gonfalone (G. Gerola, La bandiera di Trento, in "Alba Trentina" Anno V, 1920, pp. 178-186).

Armeria Reale

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Fonti